Diretto BTO 2011:Diario di viaggio dalla terrazza alla stazione.

 

 

“Internet delle persone, bellezza, rilevanza, qualità di prodotto, buoni esempi, creatività da allenare e scatenare, buoni esempi, Governance e Best Practise, ascolto e racconto, rilevanza, social media commerce, content curation, smartphone, startup, emotoni …”

 

Più che una filastrocca, una serie di concetti e stimoli dal BTO 2011, che risuonano oramai da giorni nella mia testa, come un fischio di un treno che arriva e riparte.

Difficile riassumere in poche righe un’esperienza da Official Blogger e da Operatore allo stesso tempo, da condividere dopo una simile tempesta di informazioni.

 

 

Proveremo nei post futuri ad analizzare i tanti temi trattati, utilizzando tutti i canali possibili che i  bloggers del BTO vorranno aprire per discutere e confrontarsi fino alla prossima edizione del Novembre 2012. Un GoodByte BTO da realizzare insieme e condividere.

Il lato umano resta il fattore chiave di questa 2 giorni: rendere la tecnologia e l’Innovazione “people centric”, per manovrarle, capirle, stabilire quale direzione prendere, in modo che siano meno parassitarie possibili, ma invece premianti ed efficaci.

 

Non solo quali strumenti utilizzare quindi, ma la consapevolezza di una visione di insieme in cui collocarli. La condivisione è sempre esistita, sta a noi ora trovare il modo migliore per esaltarne i benefici.

 

Mi piacerebbe partire con le prime impressioni del BTO 2011 dalla foto premiata per il Contest Terrazza con Vista, foto emozionale di visioni da una terrazza speciale.

 

 

Io mi sono fermato in una di queste belle terrazze, nel mio primo giorno a Firenze, e mi sono emotivamente collegato a tutti quei paesaggi che mi arricchiscono in pochi minuti, unendo i puntini sfumati del mio personale sogno da viaggiatore… un sogno che deve essere ben custodito dai territori, raccontato con emozione.

Questo bel contenuto condiviso forse è una metafora dell’atteggiamento necessario per adattarci, studiare nuove vie, vedere le stesse cose da una diversa prospettiva…salire su un banco-terrazza come il Prof. Keating dell’Attimo Fuggente, incontrarsi per lo scambio, uscire dagli schemi consueti per pianificare, magari ritrovarsi al mattino in una vecchia stazione per ascoltare e raccontare idee.

 

 

L’arrivo a Firenze “è stato da WOW”, con cartoline di paesaggi unici che si stampavano nel cuore, appagando sguardo e anima, e già mi chiedevo come raccontare tutta quella meraviglia. Cartoline private che divengono pubbliche con un semplice tweet.

E’ stato come immergersi in una tempesta di bellezza. Prima volta al BTO ma anche prima volta in Piazza Duomo.

Le domande che mi accompagnavano mentre attraversavo la città erano intriganti:

“come raccontare la bellezza dei territori, come intrecciarli alle persone, ai viaggiatori, come rendere smart le nostre città, fruibili, condivisibili, leggibili. Le stesse domande che mi faccio spesso per la mia Sardegna…”

 


 

Quando arrivo in stazione Leopolda mi fa piacere essere sommerso dalla curiosità di tante persone che si interrogano. E’ lo stesso entusiasmo dei ragazzi della nostra azienda, dei ragazzi del mio territorio, domande e riflessioni declinate in tanti argomenti e track dagli organizzatori di questa edizione.

La Leopolda mi fagocita come un pancione accogliente pronto a generare idee, così mentre mi muovo da una Hall ad un altra, capisco che c’è un’esigenza di conoscenza, che stare fermo per sempre non è mai vantaggioso.

Rafforzo in me l’idea che è importante riflettere su come maneggiare l’Innovazione, e mentre rilevo anche dal rapporto PhocusWright che la nostra nazione ha perso del tempo prezioso, capisco che l’esigenza di un Internet delle persone pulsa come un mood costante in tutte le hall:

 

cuore ed emozioni da traslare, l’invito a creare ed a relazionarsi con il valore spirituale della comunicazione evocato da Mirko Pallera durante la sua presentazione Create, l’esigenza di buoni esempi per lo sviluppo, la necessità dello Storytelling ma anche di una regia che metta insieme i contenuti di qualità.

 


 

L’ importanza di un prodotto di qualità, di ascoltare prima per poi comunicare, di scrivere dei diari digitali emozionali, di affinare il racconto che arriva da chi il territorio lo vive, o dalla forte passione e preparazione dei bloggers che evocano e descrivono i luoghi.

Tantissimi i concetti ed i momenti chiave, le ricerche su cui ragionare:

Social media marketing ( Sono forse uno stimolo che ci invita a curare meglio il prodotto e il marketing? Forse il caso Groupon ci suggerisce  di riflettere su un Turismo mirato, fidelizzando i clienti con un piano ragionato di offerte premianti).

Lo speech sui Travel Bloggers Unite ( importanza del loro ruolo e definizione di chi racconta i territori).

 

 

La ricerca Conversion Lab sui comportamenti di acquisto on-line ( attenzione, analisi, studio per progettare con raziocinio).

-La ricerca COUNTRY BRAND ( importanza della coesione sociale e di un progetto di lungo periodo #bto2011 #hall1 il nostro future brand ha la sua chiave nella riflessione su come vogliamo innovare, quale visione darci come popolo).

Giorgio Tave che parla di SEO ( Importanza delle peculiarità del territorio e degli eventi per posizionare meglio anche le singole strutture, convergenza di on line e off line)

 

 

Gallizio Editore con Mafe De Baggis e  Filippo Pretolani sullo storytelling: le storie che altri raccontano su di noi (sui nostri hotel, sulle nostre  località) vanno trovate con cura ed esaltate . Come raccontiamo i territori? Bellissima l’idea Pleens )

-Governance, rilevanza, best practise. (online e offline non sono separati-#bto2011 hall1 governance e best practise: in tempi di crisi cruciale il prodotto, qualità e nuovi metalinguaggi per intercettare offerta)

-Le esigenze dei turisti viaggiatori dei paesi B[R]IC (#bto2011 #B[R]IC si parla di Cina Brasile India , nuovi mercati = nuove prospettive ed esigenze culturali da intercettare con serietà).

E molti altri ancora che ho avuto il piacere di commentare in diretta via Twitter o Facebook e su cui sicuramente torneremo in tanti.

Eventi spesso in contemporanea, ma che confermano totalmente l’aspetto umano-possibilità-crescita-confronto, uno speed date continuo, una stazione dai treni antropomorfi, dove salire su storie esperienze per scambiare strumenti o pareri.

 

Come con Gianluca Diegoli, Roberta Milano, Mikaela Bandini, Mena Santoro, Alessio Carciofi, Lidia Marongiu. O Robert Piattelli, Costanza Giovannini, Enrico Ferretti, le ragazze di Booking Blog, la stessa Syusy Blady di turisti per caso che si diverte a parlare dei costumi della Sardegna, del popolo del mare,  e delle emozioni che questa terra le ha sempre dato, in una simpatica chiaccherata improvvisata.

 

 

Un fattore umano stimolante, e come direbbe qualcuno carico di emotoni : è rassicurante (ad esempio) come davanti a un caffè casuale possa partire un confronto veloce con Mirko Pallera sulla necessità di riflettere sugli strumenti, sulle potenzialità di un’ archeologia dei saperi. Interrogarci sulle parole, sulle tecnologie, sui mezzi che estendono oltre il corpo il nostro rapporto con lo spazio, sia che siano un Ipad, un Social Network, o una semplice brochure.

Per questo è rimasta forte in me l’esigenza di mettere al centro di tutto le emozioni delle persone, perché come scrive la brava e “stroppiciata” Francesca Campagna nel suo post

“La differenza la fanno sempre le persone.Cerchiamo di conoscere, amare, rispettare il territorio che proponiamo, condividiamo bellezza, benessere, prendiamoci cura delle persone che vengono a farci visita… a essere virali ci penseranno tutte le nostre emozioni. Vi pare poco?”

Ho partecipato a parecchi eventi ultimamente, ma ho respirato tanta di quella curiosità contagiosa a Firenze da farmi credere che questa è la direzione giusta da prendere se come paese vogliamo stimolare i cervelli di chi ha voglia di migliorarsi e cambiare i territori.

 

 

Forse come suggerito da Riccardo Luna durante il suo discorso “non possiamo permetterci cittadini pigri”…e forse per coinvolgerli serve un progetto chiaro, se no più che 2.0 è 2.words.

Sono andato via da Firenze molto sereno, per il fatto che le scelte fatte finora hanno avuto una rispondenza in tante altre storie, perché si può raccontare quello che si vuole, pure saperlo fare, ma se non si costruiscono esperienze di qualità che poi verranno a loro volta raccontate e consigliate, saremo solo autoreferenziali.

Lo sforzo di mettere le persone in contatto, senza diffidenze, per il confronto e l’apprendimento, va premiato e ringraziato, e può aiutare a creare un mindset ideale di collaborazione, il Bundling come lo chiamano gli australiani, mettere insieme  vari  interessi in un progetto.

Per citare un’idea che stimo molto : “Oggi le destinazioni sono quello che le persone raccontano. Comunicare un territorio vuol dire “attivare” una conversazione, non autoreferenziale ma autentica, e soprattutto “orizzontale”. Non ci sono più i “vecchi” testimonial, nell’attuale contesto siamo tutti testimoni di una destinazione, attraverso i social network e gli ucg.”

Eventi come il BTO, o come il WHR non meritano di essere messi a confronto con spirito negativo, sono perfettibili, e non possono esaurire in pochi giorni tutti i bisogni pratici e tecnici dei vari utenti, rispondere alle diverse esigenze, ma la loro forza resta la grande finestra di dialogo e introspezione che aprono in ognuno di noi e per le nostre destinazioni.

 


 

Uno stimolo all’interazione, nel tentativo di avviare un progetto generale che liberi energie e risorse umane, e colleghi abilità e creatività impedendoci di stare fermi in attesa.

L’Innovazione, così importante per l’Europa tutta e per l’Italia in particolare è un fattore fondamentale per la crescita, ma come emerso da una ricerca del Centre for European Reform, intitolata “Innovazione: come l’Europa può decollare”, l’assenza della cosiddetta “distruzione creatrice” che favorisce il processo di cambiamento, sta rallentando lo sviluppo.(vedi qui)

Tutti sembrano a favore dell’innovazione, ma spesso non lo sono realmente nell’incentivare le necessarie piccole rivoluzioni che portano alla sostituzione di metodologie, persone, obiettivi.

Questo fattore ci ha limitato a tal punto che tra le 500 maggiori aziende fondate dopo il 1975 solo il 2% è europeo, rispetto al 14% degli Stati Uniti.

Per questo eventi come il BTO vanno sostenuti, ed il fattore umano- scambio- confronto va ringraziato, e sono certo che per le critiche costruttive e per i contributi che potranno migliorare alcuni aspetti ci sarà sempre spazio di azione.

 

 

Vorrei quindi ringraziare tutti i “treni” in cui sono salito a partire dalla prima cena a Firenze con Michele D’Alena e Alessandra Farabegoli (a proposito vedere come un bell’ebook regalato alla comunità diviene esempio positivo di creative commons e condivisione, grazie Alessandra), tutti i bloggers, gli speakers, le persone incontrate.

Con molti di loro forse proveremo a ragionare sui temi della futura edizione: Smart Cities, Fiducia, Reputazione quando incontra la Rilevanza, Sogno.

BTO 2011, 1-2 Dicembre Stazione Leopolda : in questa stazione ho trovato la voglia di raccontare “i sogni e le visioni dalla terrazza”, di renderli produttivi e reali, in ognuno di questi treni ho trovato la disponibilità tipica dell’ “Ask e Tell “, e pertanto li ringrazio per l’arricchimento che mi hanno dato.

PS: il videotagging è l’orma olografa simbolo della partecipazione  ai lavori del BTO 🙂

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