Cortes apertas arriva ad Orune e conclude una lunga serie di manifestazioni ed eventi che hanno impreziosito il nostro Autunno in Sardegna.
Orune è un paese caratteristico della Barbagia, ricco di storia e tradizione. Il suo nome che deriva dal greco e probabilmente vuole dire montagna, ci rimanda ad un luogo posto tra la valle di Isàlle’ e i monti a 745 metri, circondato da boschi di di quercia da sughero, leccio e roverella.
La parlata orunese è una delle più affascinanti della lingua sarda, una variante del sardo logudorese che sarà possibile apprezzare anche nei canti dei cori e dei tipici Tenores, espressione di una tradizione canora unica che annovera interpreti del presente come il “Tenore Santa Lulla”, e del passato come la “contra” Vittorio Montesu, da molti appassionati considerato “sa menzus contra ‘e su munnu” (la miglior “contra” della Sardegna, e, quindi, del mondo).
Tradizione che ritroviamo anche nelle chiese del paese, come Santa Maria della Neve, ed in importanti siti archeologici di epoca nuragica come la fonte sacra de “Su Tempiesu” posta alla fine di un bellissimo percorso di flora e fauna immerso nella campagna. O di epoca romana come il Vicus presso località Sant Efis dove sono stati ritrovati reperti affascinanti come un calice bellissimo che raffigura Gesù con gli Apostoli .
Orune perciò si offre a partire da Venerdì 17 Dicembre fino a Domenica 19, con mostre fotografiche, animazioni teatrali, la lavorazione del tipico tappeto “Sa Burra” o la cucitura a mano di “iscrapones” e “cambales”, calzature tramandate dai nostri nonni ad oggi.
Ed ancora i balli sardi tipici delle feste, ed i sapori della cucina sarda, dai “maccarones” fatti a mano e gustati con sugo di agnello, alla carne di pecora, la “cordedda” con le interiora, il pane carasau “su limpidu” o le” paneddas”. Per non dimenticare i dolci “sa cotta“, “sos biscottos”, o “sas montecadas” con il miele
Un ultimo appuntamento con Cortes Apertas quindi, per vivere le emozioni delle Vacanze in Sardegna di Dicembre e magari fare un pensiero al Capodanno in Sardegna 2011, ed immergersi ancora in questa atmosfera di genuinità e sapori, alloggiando presso i tanti Hotel della Sardegna disponibili.
Personalmente ricordo con piacere Orune, il sapore dei cibi, la passeggiata con la nipote sulle spalle fino a Su Tempiesu , l’ odore dei camini accesi, il suono ipnotico dei Tenores, la spontaneità di un bicchiere di buon vino rosso con gli amici del paese, e perciò non posso che consigliare con piacere questo ultimo appuntamento di Autunno in Barbagia.