Sulle strade del vino alla scoperta della Sardegna.

 

“La vita è troppo breve per bere vini mediocri. “ Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)

Un bicchiere di vino alla scoperta della Sardegna…

Si diceva che il vino fosse il nettare degli dei e numerosi scrittori, poeti e artisti hanno cantato e lodato questa antica bevanda esistente già nel neolitico e il cui termine ha origine dal verbo sanscrito vena che significa amare’… e già non occorrerebbe aggiungere altro.

Si dice anche che ‘in vino veritas’ cioè ‘nel vino è la verità’, per cui è probabile che solo degustando e assaporando con intenso trasporto e un pizzico di curiosità un buon bicchiere di vino locale si sarà capaci di conoscere a fondo un luogo e la sua gente.

 

 

Il vino può trasformarsi così in una finestra sul territorio, sulla sua storia e le sue tradizioni e fornire un pretesto per visitare le bellezze paesaggistiche, archeologiche e artistiche che circondano le zone dove esso viene prodotto.

Può essere una preziosa chiave di volta per avvicinarsi alle persone, per scoprire l’anima più profonda e il carattere intrinseco di un luogo.

Il vino può diventare, insomma, elemento che unisce e che onora l’antico rapporto tra uomo e natura esaltandolo in tutta la sua semplicità e importanza così come è in grado di valorizzare con gusto e delicatezza i sapori più tipici dei piatti locali.

È importante, infatti, come i palati più fini e gli esperti sanno, che ogni piatto sia accompagnato con il vino giusto, che dia rilevanza alle caratteristiche gastronomiche dei prodotti.

 

 

In Sardegna il vino è parte integrante e fondamentale della cultura e delle persone, non manca mai durante i pasti e sulle tavole dei sardi, e in molti son convinti che sia proprio questo il segreto della nostra longevità.

Alcune ricerche hanno addirittura confermato che questa bevanda, oltre a essere uno dei piaceri della vita, fa bene e migliora le prestazioni fisiche anche in tarda età, ovviamente se bevuta con moderazione e senza esagerare.

Sull’isola vi sono diversi tipi di vini prodotti in modi diversi e realizzati con uve differenti.

Tutti sono squisiti e con caratteristiche organologiche proprie.

 

Ogni vino ha la sua storia e il suo territorio e certo i viaggiatori curiosi, appassionati del nuovo e sempre in cerca di esperienze alternative e indimenticabili non possono lasciarci sfuggire la magia di percorrere le strade del vino in Sardegna scelte e consigliate da organismi regionali appositi.

Gli itinerari sardi più importanti sono sette e ognuno si chiama come il nome del vino che lì viene prodotto. Una bella occasione per un viaggio vacanza in Sardegna tutto da gustare.

Scopriamoli insieme.

Cannonau: prodotto in svariate zone dell’isola, ma soprattutto nella parte sud-orientale per cui il punto di partenza è Cagliari.

Da qui si sale fino a Nuoro, passando per Villasimius, Castiadas, Muravera, Jerzu, Tortolì, Dorgàli, Orosei, Oliena, Orgosolo e Mamoiada. È uno dei più antichi vini isolani: la sua uva è di provenienza spagnola.

 

 

Il percorso del Carignano del Sulcis, invece, inizia tra i monti del Sulcis appunto e si dirama per gran parte dell’Iglesiente toccando paesi come Giba, Santadi, Narcao, Perdaxius, ma anche nel cagliaritano con Elmas, Assemini e Decimomannu e molti altri.

Se in passato questo vino era forte, robusto e da taglio, ora costituisce un buon vino da pasto rosso, con gradazione alcolica non eccessiva.
La Malvasia di Bosa, in Planargia, si scopre partendo Oristano, si percorre S. Caterina di Pittinuri, Cuglieri, Santu Lussurgiu, Abbasanta e Ghilarza oppure Tresnuraghes, Flussio, Sagama, Tinnura, Suni, Magomadas, Modolo e Bosa.

Compresi in tale percorso vi sono anche Bonorva, Pozzomaggiore e Padria, facenti parte dell’area del Mandrolisai e del Campeda.

La Malvasia si può trovare nelle versioni “dolce naturale”, “secco naturale”, “liquoroso dolce”, “liquoroso secco”, anche se questi ultimi due sono difficilissimi da trovare.

C’è poi il Monica, vitigno più diffuso anche se la zona che maggiormente lo produce è fra Cagliari, Iglesias e Oristano. La sua strada inizia nel capoluogo sardo e si snoda attraverso le campagne di Decimomannu, Villasor, Serramanna, Samassi, Villacidro, Gonnosfanadiga, Guspini, S. Gavino Monreale, Sardara, Mogoro, Uras, Terralba, Arborea, Oristano.

 

Il Nuragus ha origine da una pianta antica, forse autoctona o importata dai Fenici. Le sue tappe sono in provincia di Cagliari, di Oristano e Nuoro.
Salendo verso nord, troviamo il Vermentino i cui paesi più rappresentativi sono Telti, Monti, Berchidda, Oschiri, Tempio Pausania, Aggius, Calangianus, S. Antonio, Arzachena, Palau, S. Teresa di Gallura, Vignola, Trinità d’Agultu, Badesi, Valledoria, Castelsardo, Sorso, Sennori, Porto Torres, S. Maria la Palma, Fertilia e Sassari.

Infine, abbiamo la Vernaccia di Oristano, di origine autoctona, il cui percorso tocca i seguenti paesi: Oristano, Cabras, Solarussa, Tramatza, Milis, S. Vero Milis, Baratili S. Pietro, Riola Sardo, S. Salvatore, San Giovanni di Sinis e Torre Grande.

 

Qui maggiori info sulle Strade del vino in Sardegna.

 

Uno degli eventi più prossimi dedicati al nettare degli dei è il Porto Cervo Wine Festival che si svolgerà nell’omonimo villaggio il 4-5-6 maggio.

Intanto, per rispettare le parole di Goethe facciamo un brindisi con i vini migliori dell’isola… cin cin a tutti 🙂

di Giulia Madau

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