Tour gastronomico della Sardegna: scopriamola attraverso i suoi piatti.
È uno dei sette vizi capitali, il peccato di gola, forse l’unico a cui nessuno di noi riesce a dire di no quando si trova di fronte al suo piatto preferito. Mangiare, si sa, è fondamentale per la sopravvivenza dell’essere umano. Mangiare cibi sani è importante per mantenerci in salute.
Ma, mangiare di gusto assaporando ogni ingrediente e lasciandosi trasportare da sapori unici, profumi intensi, è un’esperienza decisamente esclusiva e preziosa.
Per questo, abbiamo deciso di portarvi con noi, dal sud al nord della Sardegna, accompagnandovi in un viaggio alla scoperta dell’isola e di alcuni dei suoi piatti tipici più buoni e particolari. Perché, per conoscere un luogo e la sua gente è necessario conoscere prima di tutto cosa si mangia.
Il nostro viaggio parte dal capoluogo sardo. Cagliari, è ricca di storia e di bellezze architettoniche con un importante passato.
Incastonata in una natura stupenda, circondata dal mare del Golfo degli Angeli questa bellissima città è impreziosita dalla spiaggia del Poetto con la caratteristica “Sella del Diavolo” e da due stupendi stagni (Molentargius e Santa Gilla). In questi specchi potreste avere la possibilità di ammirare “sa genti arrubia”, come simpaticamente i sardi definiscono i fenicotteri rosa.
Il nostro consiglio è di visitare il Bastione di Saint Remì , il museo archeologico nazionale, la Basilica di San Saturnino, la più antica chiesa dell’isola e il quartiere fortificato di Castello.
Rimarrete a bocca aperta nel girare nelle caratteristiche viuzze degli splendidi Stampace (antico quartiere di borghesi e mercanti) Villanova (quartiere di pastori e contadini) e nella Marina (località di pescatori).
E magari proprio in quest’ultimo fermatevi in uno dei tanti piccoli ristoranti per assaggiare Sa Burrida. È un gustoso piatto a base di pesce presente da secoli nella tradizione enogastronomica popolare dei paesi di mare della Sardegna. Solitamente si mangia come antipasto, ma è in grado di farsi apprezzare anche come secondo piatto. Esistono diverse varianti, sa burrida a sa casteddaia, alla cagliaritana, è preparata con il gattuccio di mare, noci, aglio, olio, aceto e spezie. Vi leccherete i baffi!
Saliamo un po’ al nord, a Cabras, in provincia di Oristano. Alcune tra le spiagge più belle dell’isola si trovano qui: San Giovanni di Sinis, protetta dall’antica città di Tharros, Mari Ermi, Is Arutas, Mai Moni con l’oasi di Seu.
Anche a Cabras, paese di pescatori, vi presentiamo un piatto a base di pesce o meglio a base di bottarga. Questo prodotto prezioso ed esclusivo, dal sapore intenso e forte, è tipico di diversi paesi del Mediterraneo e deriva dalla lavorazione delle uova del muggine.
Si può gustare come antipasto, tagliato a tocchetti e accompagnato da un’insalata di sedano condito con olio, sale e un goccio di limone oppure fatto a patè e spalmato su croccanti crostini di pane. Prelibatezza allo stato puro è l’insalata di carciofi e bottarga.
Se, però, amate i sapori primari vi consigliamo la semplicità di un bel piatto di spaghetti e bottarga grattugiata. Mentre, se apprezzate le chiccherie assaggiate Spaghetti allo scoglio e bottarga o Fregola alle vongole e bottarga. Impossibile non rimanerne estasiati.
Ora lasciamo la costa e spostiamoci più all’interno, in Barbagia, regione storica della Sardegna, costituita da aspre montagne, verdi vallate, fitte foreste, lunghi canyon, fiumi e cascate di acqua fresca e pulita. Abbandoniamo i piatti di pesce per farvi scoprire una specialità, non tanto nota, ma veramente saporita quanto semplice e sostanziosa: su Filindeu. È un piatto tipico consumato soprattutto nella zona di Nuoro, nel cuore della Barbagia.
È una pasta ottenuta dalla semola di grano duro lavorata con acqua in una rudimentale macchina di legno. L’impasto viene stirato fra le mani bagnate con molta acqua salata per formare tanti fili. Questi vengono adagiati su una canestra tonda su tre strati diagonali e lasciati al sole.
Su filindeu si assapora in tutta la sua bontà con zuppe e minestre cotto a pezzi nel brodo di pecora e condito con il pecorino .
Il suo nome significa ‘fili di Dio’ e deriva dalla forma ottenuta tramite lavorazione manuale. Secondo un’antica tradizione, durante la festa di San Francesco di Lula, il sacerdote deve offrire su filindeu ai pellegrini nuoresi che arrivano al santuario dopo aver camminato l’intera notte per trentadue kilometri.
Oltre alla città di Nuoro, che diede i natali al premio Nobel Grazia Deledda, vi consigliamo un giro nei paesi di Orgosolo, noto per i suoi splendidi murales che rallegrano le sue vie, Oliena e Dorgali. Mentre, gli appassionati di trekking non potranno certo lasciarsi sfuggire una camminata in uno dei tanti percorsi, da facile a livello difficoltoso, che il territorio barbaricino offre con grazie e mistero: Tiscali e Su Gorroppu sono solo alcuni.
Nell’estremo nord dell’isola, nella regione storica della Gallura il giallo delle campagne contrasta imperterrito il verde scuro della profumata macchia mediterranea e il celeste smeraldo del mare che bagna le sue frastagliate coste. Innumerevoli le bellezze del territorio e i siti archeologici che lo animano.
Si trova in Gallura, una delle zone più famose della Sardegna: la Costa Smeralda con i suoi Porto Cervo, Porto Rotondo e La Maddalena, ora facente parte di un straordinario parco marino, visitabile in gommone in ogni periodo dell’anno. La specialità tipica di tale zona è la Zuppa Gallurese, in dialetto detta “Sa Suppa Cuatta”.
Si cucina in modi differenti a seconda delle tradizioni del paese. In generale è costituita da alcuni strati di pane secco e indurito, inzuppato nel brodo di pecora e insaporito dal formaggio fresco o dal pecorino stagionato e dalla menta o finocchio selvatico, i quali conferiscono un aroma e un sapore unici e prelibati.
Nonostante, la zuppa gallurese, in origine appartenesse alle cucine dei poveri, degli agricoltori e dei pastori, ora è divenuto un piatto ricercato, servito nei ristoranti, e immancabile durante i matrimoni e le feste.
Insomma, qui in Sardegna ce n’è veramente per tutti i gusti e se avete voglia di compiere un viaggio un po’ diverso alla scoperta di un territorio e delle sue peculiarità più intime e ancestrali attraverso il senso del gusto, allora l’isola al centro del Mediterraneo è proprio ciò che fa per voi.
*Se volete trovare qualche soluzione per un viaggio itinerante nella nostra isola, magari condividendo le emozioni e la bellezza con altri esploratori date un’occhiata alla nuova sezione del sito dedicata ai Viaggi di gruppo in Sardegna.
Il filindeu più buono che ho mangiato in vita mia è quello fatto con amore da mia bis nonna, ero una bambina ma ancora ricordo l’odore della pasta fresca durante la preparazione e il sapore indescrivibilmente buono!
Mi è venuta voglia di venire in Sardegna per assaggiare la Zuppa Gallurese, sembra squisita ….. 🙂
Grazie Luca. Dovresti venire in Sardegna e approfittare delle tante manifestazioni dedicate alla gastronomia 🙂 Anche durante il Time in Jazz, famosa manifestazione organizzata dal bravo Paolo Fresu, c’è un bellissimo momento conviviale durante il pranzo di Ferragosto che vede protagonista la Zuppa Berchiddese. Una variante della zuppa gallurese che sicuramente è da provare. A presto 😉
Grazie Lorena. Bellissimo pensiero.