Il futuro riparte dal Noi
Quando guardo alla mia isola vedo un dipinto ricco di colori e ogni volta mi perdo dietro le pieghe delle tante sfumature, ogni albero e ogni angolo suggeriscono un’idea, ogni suono rimanda ad un’immagine, ed ogni testa pensante evoca una possibilità.
Quando penso all’innovazione per la mia isola mi ricordo di una bella intervista di Anna Kirah, dell’importanza di non uccidere i perché dei bambini, di non uccidere i nostri perché, della meravigliosa possibilità di intuire e recepire innovazione da ogni testa e da ogni luogo che ci circonda.
E’ un processo incredibile che ci avvolge e nutre, ed è anche un diritto-dovere da custodire. Una possibilità che ci viene data di cooperare e coordinarci incanalando intuizioni e studi seri e tenaci in un flusso virtuoso, un flusso che moltiplicherà le possibilità.
Oggi è importantissimo cogliere questi segnali e questi sussurri, questi suggerimenti al confronto ed alla condivisione, come indicato da alcune linee che fortunatamente emergono nella società. E come sottolineato nel bellissimo libro interattivo e collettivo Weconomy in riferimento all’ importanza dell’economia del noi.
Non solo incravattati o personaggi snob che indicano e dettano le regole, ma intuizioni ed esigenze, e sentimenti che potrebbero portare alla novità ed al cambiamento, e che devono essere ascoltati se non si vuole scemare in una prosopopea che ci renderà dei bronzi ridondanti senza passione.
Perché la passione è il concime per coltivare il progresso a venire.
Posto che gli skills e la preparazione sono la base da cui partire, e leggeremo sempre tanti libri e pagine a quintali su questo fatto, a mio parere la cosa migliore che possiamo fare è dare vita e quindi favorire in ogni modo un clima di accoglienza per le nuove idee, e per la costruzione dell’innovazione.
Fare in modo che arrivi per tutti e da tutti, e così l’apprendimento, nella speranza che anche esso arrivi sempre da tutti e per tutti.
Potremmo cogliere i segnali della società che ci richiede o indica delle priorità piuttosto che imporre nuovi prodotti nati nella testa di pochi per poi divenire indispensabili, e la cui utilità potrebbe esaurirsi nello spazio di un lampo. Magari riusciremo a creare dei prodotti con al centro non solo l’uomo ma anche il suo vivere con gli altri e nel rispetto dell’ambiente e del futuro dei nostri figli.
Si parla spesso di fare sistema o di Destination Management ma il segreto più affascinante è per me nella bellezza, nella ricchezza di idee che può scaturire se ci si riferisce e ci si ispira alla bellezza che ci circonda.
E’ solo nella collaborazione totale che si può venire a creare un ambiente non solo meritocratico, ma anche aperto ed attento ai segnali dal basso, di fianco, di lato, un ambiente pronto a recepire un input ovunque possa esserci una scintilla che porterà a nuove idee.
Quando guardo alla mia isola, sogno questo ambiente, un confortevole pancione rigenerante che ospita le teste e i cuori di chi insieme produrrà un futuro, delle idee, dei progetti condividendo passione.
Un terreno fertile, aperto e collaborativo, dove in qualsiasi momento grazie ai nuovi strumenti, alla conversazione ed al confronto, le persone possono imparare e crescere, crearsi nuovi skills ed usarli per migliorare la vita di tutti.
nel video( “There’s no cost in shipping concepts and ideas…”) un fiero Hawaiano riconosce l’ importanza del convogliare e coinvolgere cervelli ed idee a Maui, dato che spedire e scambiare progetti ed idee costa molto meno che commerciare merci quando si vive in un isola incastonata nel mare.
Mi auguro di cuore che si prenda una direzione analoga nella mia amata Sardegna, e qualsiasi cosa stimoli ed aiuti questo indirizzo non può che farmi felice.
Per questo l’appuntamento di Cagliari per Tourismart, organizzato dal collettivo di talenti e ragazzi sardi di Sardegna 2.0, è stato vissuto con la fiducia e la gioia di partecipare ad un impulso alla collaborazione ed al confronto, e mi fa ben sperare per il dopo che arriva.
Sardegna 2.0 è un ulteriore strumento che abbiamo a disposizione per cercare di creare quel clima idoneo alla nascita di nuove idee ed al naturale e positivo scambio di passioni e strumenti.
Sardegna2.0 è una bellissima iniziativa, nuova e perciò migliorabile con il contributo di tutti, e si affaccia con delle proposte come promotore di nuovi network ed idee.
Io e Marco Demurtas abbiamo portato le nostre personali esperienze e quelle di Portale Sardegna, partecipando a dibattiti vivaci e ricchi di competenze, stimoli, e confrontandoci con altre esperienze di lavoro. La nostra azienda è certa che solo dalla collaborazione tra gli stakeholders in primis, e tra questi ed i soggetti istituzionali possano nascere nuove strategie e nuovi assetti di sviluppo del nostro territorio.
In questo senso ogni iniziativa tenda a favorire il clima ideale a creare nuove imprese da nuove intuizioni-per poi ancorarle alle giuste esigenze della loro riuscita commerciale- deve essere sostenuta con energia.
Sono felice di fare parte di questa associazione e spero tutti assieme si riesca nel delicato compito di suggerire linee di sviluppo e di implementazione per nuovi format ed eventi Sardegna 2.0 🙂
Per ora un grosso ringraziamento a chi ha lavorato sodo affinché un nuovo mezzo fosse disponibile per tutti 🙂
Per questo è più che lecito un entusiastico W Sardegna2.0