“O gentile Tonara, terra de musas santa e beneitta”
È così che Peppinu Mereu, uno dei più importanti poeti sardi, descriveva il suo paese natale.
Ed è proprio a lui che Tonara, situata ai piedi del Monte Muggianeddu, il giorno di Pasquetta di ogni anno dedica una delle sagre più grandi della Sardegna, dove è possibile assaporare con piacere e interesse il dolce fatto di miele e frutta secca.
I palati più fini e golosi avranno già capito a quale squisita prelibatezza ci riferiamo. Stiamo parlando, infatti, del torrone, morbido, gustoso, dall’aroma intenso e profumato.
Con le mandorle, con le noci o con le nocciole unite al buono e genuino miele sardo che gli conferisce quel bel color avorio, a Tonara è di nota e importante tradizione la produzione del torrone e vi sono numerosi laboratori artigianali che, seguendo antiche ricette tramandate di generazione in generazione, lo realizzano con passione e orgoglio.
Come si prepara? Con ingredienti semplici e naturali, si mescola il miele all’albume dell’uovo montato a neve finché non si ottiene un impasto morbido e cremoso al quale si aggiunge la frutta secca. Il tutto viene sottoposto a una lunga cottura ed ecco il dolciume pronto da gustare.
Durante la Sagra del Torrone, il paese di Tonara si trasforma in una grande fiera allegra e gioiosa in cui decine di stand e bancarelle dislocate tra i viottoli del centro storico, dove ancora si trovano le antiche case con i balconi in legno chiamati istauleddos ammantaos, vendono e regalano molteplici varietà di questo delicato e invitante prodotto.
Camminando lungo le vie del borgo formato dai quattro pittoreschi rioni di Teliseri, Arasulè, Su Pranu e Toneri, tra un pezzo di torrone alle noci, uno alle mandorle a l’altro ai pistacchi, si può assistere alle varie fasi di lavorazione del torrone o godere di spettacoli di musica e balli sardi.
Inoltre, tra un bancarella e l’altra son presenti anche esposizioni di tappeti e campanacci. Questi ultimi chiamati sonaggios, coppias, narboliesas, traccas sono prodotti a Tonara da sapienti ed esperti artigiani.
Ma le suggestioni non finiscono qui.
L’immagine è stata presa da tottusinpari.blog.tiscali.it.
Infatti, trovandosi a un’elevate altitudine, qui si respira un’aria fresca, pulita e salutare, circondati da una natura verde e selvaggia che riempie gli occhi di bellezze intriganti e cura lo spirito con sensazioni uniche e genuine.
Emozioni che vengono svegliate dal piacere del mangiare bene e completano così una settimana di vacanze in Sardegna passata a vivere i riti della Settimana Santa e della Pasqua in Sardegna 2012.
di Giulia Madau