La primavera ha fatto capolino e le previsioni lasciano presagire una stagione da sogno, da scoprire e vivere pienamente fino alla fine per godere di tutte le emozioni che essa è capace di darci.
Qui in Sardegna non c’è periodo migliore per stare a stretto e vero contatto con la natura, per trascorrere le giornate all’aria aperta facendo lunghe passeggiate in campagna, in spiaggia, in montagna o in una delle tante oasi presenti sull’isola.
Ed è proprio quello che ho fatto.
Sono stata sulla Giara, un altopiano stupendo, originatosi dal vulcanismo della fine del miocene, che si trova nel cuore della Sardegna tra i comuni Albagiara, Assolo, Barumini, Genoni, Genuri, Gesturi, Gonnosnò, Nuragus, Nureci, Senis, Setzu, Sini, Tuili, Usellus.
La Giara si estende per 45 kmq, è lunga 12 km e la sua altitudine è di 609 m s.l.m.
Un luogo magico, con all’interno un parco naturalistico, che permette di camminare completamente immersi nei colori e nei profumi intensi, vivaci e decisi di una moltitudine di piante caratteristiche, coma la sughera, il leccio, la roverella, ma anche il mirto, l’elicriso e il corbezzolo.
Per non parlare poi del cisto che proprio in primavera ci regala tutta la sua bellezza fiorendo in compagnia di stupendi ciclamini selvatici e variopinte orchidee.
Ma la cosa che mi ha più colpito, mentre camminavo in pace e libertà col sole che mi scaldava dolcemente il viso, è stato vedere grandi pozze d’acqua, dette Paulis, completamente ricoperte da bianchi e splendenti ranuncoli acquatici.
E poi a un tratto sono spuntati loro:
Il Parco della Giara è famoso, infatti, per essere il rifugio dei Cavallini della Giara, ultimi cavalli selvaggi in Europa, caratteristici per la loro piccola stazza.
Essi si sono adattati al particolare ambiente e al clima dell’altopiano della Giara, ricco di cibo e acqua durante inverno e primavera, ed è l’unico luogo in cui oggi vivono allo stato brado.
E non dico che emozione è stata vedere questi splendidi animali che giocavano tra di loro, che cercavano un po’ di ombra e che si abbeveravano in tutta tranquillità nelle pozze d’acqua.
È stato come tornare bambina ed entusiasmarsi per la vista di piccoli cavallini che mi hanno ricordato i Mini Pony, i protagonisti dei cartoni animati che guardavo tanti anni fa!
Non esistendo in Sardegna ritrovamenti fossili di equini, si pensa che il cavallino fu introdotto probabilmente nel periodo nuragico o nel periodo punico, mentre nel medioevo, intere mandrie vivevano nell’isola allo stato brado e alcune hanno popolato l’isola di Sant’Antioco fino alla fine dell’800.
Oltre a loro, tutto l’altopiano è popolato da cinghiali, volpi, martore, ricci, conigli, lepri, gatti selvatici, martore, tanti uccelli che vivono lì tutto l’anno o che vi transitano in alcuni periodi.
Io ho visto tante capre e tanti scarabei stercorari, che nonostante il ‘lavoro’ che fanno mi sono molto simpatici.
Dopo una passeggiata sulla Giara, sono scesa verso Barumini dove da millenni sorge uno dei complessi nuragici più belli, grandi e importanti della Sardegna.
Nelle vicinanze, inoltre, è presente La Sardegna in miniatura con Mostra di Darwin, Planetario, Museo dell’astronomia e Biosfera.
Se con questo frammento di Primavera vi abbiamo fatto venire voglia di un viaggio vacanza in Sardegna, magari in uno dei tanti Hotel del territorio, preparatevi perchè sarà tutto interessantissimo e da non perdere!
di Giulia Madau
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