“La finestra verde sempre chiusa allo stesso modo. Lo specchio per la barba ben uguale a se stesso. Ma la seconda volta c’era una donna dai capelli gialli.” S.Atzeni
Porte e finestre sono entrati nell’immaginario poetico e letterario, da sempre narrate, cantate, raccontate, filmate e fotografate. Sono state spesso simbolo di stati dell’anima e della vita, a volte confine tra una condizione possibile e un’altra misteriosamente ignota.
Durante i nostri viaggi in tanti rimaniamo affascinati dalla bellezza di alcune testimonianze della storia, portoni in legno o di metalli di varia natura di chiese, palazzi o case. A volte rimaniamo incantati a fissare le finestre di case in città a noi sconosciute immaginando la vita o la visuale delle persone che le abitano.
Il nome della nostra azienda “Portale” Sardegna richiama un poco questo tema e il concetto di passaggio,di attraversamento e viaggio. Le finestre e le porte evocano in me il viaggio, e non so per quale motivo le preferisco aperte a suggerire mondi e persone da visitare.
Ricordo il suono dolce della lingua sarda nelle parole di mia nonna “janna” ( porta) o “ventana” ( finestra) declinate durante i momenti insieme o sussurrate per evocare delle storie della sua vita in Sardegna o per recitare delle fiabe.
In tantissimi libri ho ritrovato le descrizioni di porte e finestre e spesso mi sono immedesimato nella persona che ritorna, che parte, che aspetta di vedere o conoscere un luogo nuovo, di vedere una faccia fare capolino.
Perché vi parlo di porte e finestre ? Per aderire all’iniziativa di Monica “le porte e le finestre dei miei viaggi” e per farlo ho scelto tre momenti dei miei viaggi in Sardegna.
Lollove: (nella foto di copertina) una frazione della mia città natale Nuoro, sulla quale si raccontano tante leggende e che ora conta pochissimi abitanti immersi nella campagna e nella quiete. In questo piccolo borgo, ricco di case dagli storici colori pastello e dalle tante porte e finestre in legno, si trova una chiesetta molto antica, bellissima, semplice, con un vecchio organo e piccole sfumature affascinanti.
Una volta dentro ha preso posto nei miei ricordi il suo portale, la quiete e la misteriosa carezza del silenzio, lo sguardo che riposa protetto in attesa di spaziare fuori, come suggerito da quell’occhio di luce incorniciato.
Castelsardo: bellissimo borgo sul mare nel Nord Sardegna. Un intreccio di stradine e vicoli, punteggiati da piccole lampade, fiori ai balconi, pietre, scenari dal sapore mistico e antico, finestre e porte dai vari colori, con una chiesetta che sorveglia il mare e le case che si adagiano placide arrampicate sulla collina. Da una di queste finestre ho scorto un panorama bellissimo, la distesa azzurra dell’acqua, i gabbiani, il campanile, la promessa di una partenza o di un rientro.
I portali delle nostre “cortes” o cortili, spesso bellissimi, imponenti, con i battenti lavorati finemente, e la promessa di un luogo accogliente. A questi cortili è stata dedicata una bella manifestazione “Cortes Apertas” per ricordarne la bellezza e rivivere insieme tradizioni e cultura dei paesi dell’interno della nostra isola e della Barbagia.
Un piccolo e veloce accenno alle porte magiche e alle aperture di luoghi come la tomba dei giganti S’Ena e Thomes di cui avevo parlato in questo post.
O alle fessure dei nuraghi, misteriosi passaggi che in me hanno sempre evocato la sensazione di essere custodi dei nostri sogni oltre che generosi donatori di una luce intuita e poi ammirata.
Perché forse davvero le porte si aprono alla libertà degli eroi, lo spazio a volte è troppo piccolo per non essere allargato con un’esplorazione…
“Le porte si aprono alla libertà degli eroi,la voce corre in fretta, la pianura è piccola …” S. Atzeni da Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo
Le tue parole, caro giovanni, evocano sempre bellissimi emozioni e scoperte …
Ti dico già che questa volta sono in forte crisi nella scelta tra due foto, tutte due ricchissime di significato … Speriamo che la notte porti consiglio
Grazie cara Monica. L’augurio è che tantissime porte vengano attraversate con la curiosità ricca di rispetto di chi esplora per conoscere meglio gli altri e il mondo 🙂